A febbraio 2023 stoccaggio del gas al 60%

Il gas naturale è una risorsa fondamentale per l’economia italiana e europea. La sua importanza è stata evidenziata in modo particolare durante l’inverno appena trascorso, quando le temperature rigide hanno aumentato la domanda di riscaldamento, portando gli stoccaggi di gas a livelli critici. Tuttavia, a febbraio 2023, la situazione sembra essersi stabilizzata, con gli stoccaggi italiani al 60% rispetto ai 16 miliardi di metri cubi di novembre 2022, secondo i dati di Snam. Tale dato è superiore al 45% di media tra il 2017 e il 2021 e al 40% del 2021. Inoltre, le riserve strategiche italiane sono intatte, pari ad oltre 4 miliardi di metri cubi.

Secondo il Ceo di Snam, Stefano Venier, alla fine di marzo, gli stoccaggi italiani dovrebbero raggiungere il 55%. Sebbene la situazione sia meno tesa rispetto all’inverno appena trascorso, non bisogna abbassare la guardia, poiché l’acquisto di gas estivo costerà circa 2-2,5 volte di più rispetto al periodo pre-crisi.

La crisi del gas in Europa ha raggiunto il suo picco lo scorso agosto, quando i prezzi del gas hanno raggiunto il record di oltre 338 euro al MWh. Attualmente, i prezzi si aggirano intorno ai 50 euro al MWh, comunque superiori alle medie storiche. La situazione è una brutta notizia per i governi del Vecchio Continente, che dovranno affrontare un altro conto salato per riempire gli stoccaggi. Per scongiurare la volatilità del mercato e proteggersi da eventuali carenze, dovranno ripetere l’operazione ogni anno fino a quando il continente non avrà sviluppato un’alternativa più duratura al gas dei gasdotti russi da cui è stato dipendente per decenni.

Il gas russo rappresenta ancora la maggior fonte di approvvigionamento per l’Europa, nonostante le controversie politiche e le preoccupazioni sulla sicurezza energetica. Nel 2022, l’importazione europea di gas russo via gasdotto è stata pari a 62 miliardi di metri cubi, il 60% in meno rispetto alla media dei cinque anni precedenti, secondo i dati della Commissione europea. Questo ha causato problemi di approvvigionamento per molti paesi europei, con ripercussioni sui prezzi e sulla sicurezza energetica.

La situazione è stata aggravata dall’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina e dal conseguente stop alle forniture di gas da Mosca. Tuttavia, il meteo particolarmente mite ha aiutato a mantenere gli stoccaggi a livelli record per il periodo. Ciò ha permesso di evitare la crisi di approvvigionamento di gas temuta dalla comunità internazionale.

La notizia positiva è che l’Italia, grazie ai suoi stoccaggi record di gas, è in grado di garantire la sicurezza delle forniture anche in caso di picchi di domanda o di eventuali interruzioni delle importazioni. In ogni caso, è importante tenere alta la guardia e continuare a investire nelle infrastrutture per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.

Nonostante la situazione attuale sembri meno tesa, gli esperti raccomandano di non abbassare la guardia e di continuare a lavorare per garantire la sicurezza energetica dell’Europa. A tal fine, è necessario promuovere la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, in modo da ridurre la dipendenza dal gas russo e garantire la sicurezza delle forniture.

In conclusione, la situazione degli stoccaggi di gas in Italia è positiva, ma la crisi energetica europea è tutt’altro che risolta. Gli analisti prevedono un calo degli stoccaggi italiani al 55% entro la fine della stagione di riscaldamento ufficiale, il 31 marzo, e le aziende dovranno prepararsi a pagare prezzi elevati per l’acquisto di gas estivo. Per garantire la sicurezza energetica dell’Europa, occorre promuovere la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico e puntare sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Solo così l’Europa potrà ridurre la sua dipendenza dal gas russo e garantire la sicurezza delle forniture energetiche a lungo termine.