Investimenti sicuri: come investire senza rischiare

In questo articolo elencherò gli investimenti più sicuri, ossia quelle forme di investimento che permettono di guadagnare senza rischiare troppo.

Innanzitutto bisogna precisare che non esiste un investimento sicuro al 100% perchè ad ogni forma di investimento è correlato un rischio seppur minimo, tuttavia esiste tutta una serie di strumenti finanziari che per loro stessa natura tendono a difendere il valore del capitale investito, producendo allo stesso tempo un guadagno non elevato ma quasi certo.

La lista è composta esclusivamente da forme di investimento di tipo finanziario, non compaiono quindi l’investimento nel mattone e quello in metalli preziosi o pietre preziose, entrambi considerati da sempre beni rifugio ma che in realtà non sempre lo sono. In particolare a proposito di metalli e pietre preziose, ho scritto come investire in oro e argento e una guida all’investimento in diamanti.

Nel novero degli investimenti sicuri non rientra apparentemente l’investimento in azioni, anche se a certe condizioni anche investire in azioni può rivelarsi sicuro.

Conti correnti bancari o postali

I conti correnti bancari e postali rappresentano la forma più semplice di parcheggio della liquidità. Entrambi funzionano nello stesso modo, ovvero consentono il versamento e il prelievo di denaro in qualsiasi momento e l’effettuazione di operazioni tipiche dello sportello come bonifici, domiciliazione di utenze etc.

Proprio per via del fatto che il capitale non viene vincolato, i conti correnti offrono generalmente rendimenti netti prossimi allo zero, anche se negli ultimi anni la forte concorrenza fra le banche ha aumentato le opportunità di guadagnare anche con questi strumenti, soprattutto nel primo anno dall’apertura del conto.All’indirizzo www.confrontaconti.it è possibile confrontare i rendimenti netti (interessi netti – costi di gestione) dei conti correnti offerti dalle principali banche.

I conti correnti godono delle garanzie offerte dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che copre importi fino a 100.000 euro, perciò possono essere considerati a buon diritto strumenti d’investimento sicuri.

Libretti di risparmio postali o bancari

I libretti di risparmio postali sono depositi a vista rimborsabili in qualsiasi momento, emessi dalla Cassa depositi e prestiti, garantiti dallo Stato Italiano e collocati in esclusiva da Poste Italiane, mentre i libretti di risparmio bancari sono emessi dagli istituti di credito. Spesso questi strumenti sono rivolti ai genitori che hanno intenzione di costruire un salvadanaio per i propri figli che non hanno ancora compiuto la maggiore età.

Anche se sono quasi sempre privi di spese, i libretti di risparmio sono gravati dall’imposta di bollo e i loro interessi sono soggetti a ritenuta fiscale, perciò offrono rendimenti netti superiori a quelli dei conti correnti ma comunque mediamente inferiori all’uno per cento.

Anche i libretti di risparmio bancari o postali sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, perciò il capitale investito è garantito.

Conti deposito bancari

I conti deposito sono strumenti bancari che permettono di vincolare le cifre depositate per periodi di tempo brevi, di solito per un anno. Essi generano rendimenti superiori rispetto agli strumenti visti finora, ma come questi sono soggetti a ritenuta fiscale che ne abbatte notevolmente il valore.

Esistono numerose formule di conti deposito, alcune banche permettono il rimborso anticipato con una decurtazione degli interessi, altre banche non lo consentono, talune chiedono di aprire contestualmente un conto corrente di appoggio, oppure di investire una cifra minima, altre no. Insomma anche in questo caso la parola d’ordine è informarsi, per esempio sul sito risparmio.supermoney.eu che consente di confrontare i vari conti deposito presenti sul mercato.

Come i precedenti anche i conti deposito sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, quindi possono essere considerati sicuri.

Certificati di deposito

I certificati di deposito sono contratti che danno diritto a percepire un interesse su un capitale investito generalmente in strumenti denominati pronti contro termine.

In relazione al tasso possono essere suddivisi in certificati di deposito:

  • A tasso fisso, ossia con un tasso che non varia fino alla scadenza
  • A tasso variabile quando il tasso di interesse segue l’andamento di un altro tasso, ad esempio l’EURIBOR
  • Zero Coupon quando si acquista il certificato sotto la pari e si ottiene un rimborso alla pari, guadagnando pertanto la differenza (es. acquisto a 98 e rimborso a 100, guadagno pari a 2)

La durata può oscillare fra i 3 mesi e i cinque anni anche se la rimborsabilità scatta dopo i 18 mesi.

Sono considerati investimenti sicuri perchè sono coperti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Buoni fruttiferi postali

Celebri nei decenni passati, i buoni fruttiferi postali hanno fatto la fortuna di molti italiani, garantendo in alcuni casi anche rendimenti a due cifre.

Purtroppo oggi non è più così, anche se essi restano comunque delle ottime forme di investimento, perchè offrono rendimenti crescenti nel tempo, ma consentono la restituzione del capitale e degli interessi maturati in qualsiasi momento.

Bisogna considerare poi che i buoni fruttiferi hanno un regime di tassazione agevolato al 12,5%, non hanno spese tranne l’imposta di bollo che però non viene applicata per importi inferiori ai 5000 euro, e sono garantiti dallo Stato Italiano, il che li rende degli strumenti di investimento molto sicuri.

Titoli di stato

I titoli di stato sono obbligazioni che uno stato emette per coprire il disavanzo di bilancio e per finanziare il debito pubblico, in parole semplici sono soldi che chiede in prestito agli investitori o ai risparmiatori in cambio di un interesse.

Possono essere acquistati all’emissione dando mandato alla propria banca di partecipare alle aste che lo stato organizza periodicamente o anche successivamente all’emissione perchè sono quotati in un mercato regolamentato dei titoli pubblici chiamato MOT.

Ci sono diversi tipi di titoli di stato, ecco un elenco dei principali:

  • BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) hanno una durata breve (fino a un anno) e sono titoli zero-coupon, ovvero il loro rendimento è dato dalla differenza fra prezzo di vendita e prezzo di acquisto; Il taglio minimo acquistabile è di mille euro
  • BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) hanno durata pluriennale e il rendimento è dato dalla corresponsione di cedole (interessi) semestrali e dalla differenza di prezzo fra la vendita (o il rimborso alla scadenza) e l’acquisto (o la sottoscrizione all’emissione). Il taglio minimo è di mille euro
  • CCT (Certificati di Credito del Tesoro) hanno durata di 7 anni e rendimento variabile dato dal rendimento dei BOT (o dell’EURIBOR per i CCTEU) più uno spread. Taglio minimo 1000 euro
  • CTZ (Certificati del Tesoro Zero-coupon) sono dei BOT con durata biennale e hanno un taglio minimo di 1000 euro

Negli ultimi tempi i titoli di stato Italiani hanno generato rendimenti molto alti a causa del rischio default associato all’Italia, perciò come avevo anticipato ad inizio articolo, anche quelli che sono considerati investimenti sicuri per antonomasia in realtà non lo sono, perchè in caso di default del paese i titoli non verrebbero rimborsati o lo sarebbero solo parzialmente (come nel caso dell’Argentina).

Un vantaggio dei titoli di stato rispetto agli strumenti finora trattati è dato dalla ritenuta fiscale che è molto più vantaggiosa, in quanto ad oggi si attesta al 12,5%.

Obbligazioni societarie

Le obbligazioni societarie o bond sono titoli che le società private emettono per finanziare il loro debito, in pratica sono i corrispettivi privati dei titoli di stato.

Trattandosi di debito in capo a società private, generalmente si tende a considerare i bond più rischiosi dei titoli di stato. Una misura molto attendibile del rischio associato ai titoli rappresentativi del debito è il rating che viene assegnato da società specializzate chiamate appunto società di rating.

In taluni casi, per esempio alcuni paesi emergenti e per un certo periodo lo è stato anche per l’Italia, il rating di uno stato può essere anche peggiore di quello di una società privata, e questo effettivamente inverte il principio esposto prima sulla maggiore rischiosità dei bond rispetto ai titoli di stato.

Le obbligazioni societarie possono essere:

  • a tasso fisso o variabile
  • a durata breve, media o lunga
  • italiani o esteri

Questi strumenti possono quindi diventare molto utili al risparmiatore che sia disposto a impegnarsi nel vagliare tutte le possibilità offerte dal mercato, perchè offrono una scelta decisamente vasta, soprattutto nell’ottica di diversificare l’investimento per durata, tasso o paese.

ETF obbligazionari e misti

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono panieri di titoli obbligazionari (e in certa misura anche azionari nel caso degli ETF misti) che replicano quasi fedelmente un indice di riferimento, generando rendimenti confrontabili con l’indice stesso.

Presentano i seguenti vantaggi:

  • Sono panieri di titoli, pertanto invece di acquistare differenti obbligazioni pagando ogni volta le commissioni, si può diversificare anche acquistando un singolo ETF
  • Non vengono gestite da SGR, quindi hanno commissioni molto basse
  • Esistono ETF su indici di sociatà corporate, su indici di titoli governativi, su interi comparti economici e su indici basati sul rapporto rischio/rendimento, pertanto la scelta è decisamente molto vasta

Per tutte queste ragioni gli ETF dovrebbero essere tenuti in grande considerazione in una oculata strategia di investimento basata sulla diversificazione.

Fondi comuni obbligazionari e misti

A differenza dei precedenti i fondi comuni di investimento sono panieri di titoli gestiti direttamente da SGR (Società di Gestione del Risparmio), al fine di aumentare i rendimenti attraverso la gestione attiva (anche se il più delle volte questo rimane un miraggio). Presentano pertanto costi di ingresso e commissioni superiori anche di molto rispetto agli ETF.

Piani di Accumulo del Capitale

I piani di accumulo del capitale (PAC) sono forme di investimento che permettono al sottoscrittore, in cambio di un versamento periodico di capitale, di accumulare un capitale nel tempo. Questa somma di denaro verrà progressivamente investita in fondi comuni di investimento, garantendo così la retrocessione dei risultati della gestione di questo denaro.

Sono utili a chi non ha molta propensione al risparmio oppure il suo reddito non gli permette di accantonare grosse somme. Con questi strumenti inoltre si ha il vantaggio che investendo le somme con cadenza periodica la media dei prezzi di acquisto delle quote tenderà nel tempo a limitare le ripercussioni delle oscillazioni dei mercati sul capitale.

Esempi di questi strumenti sono il PAC di Intesa SanPaolo e quello di Unicredit.

Fondi pensione

I fondi pensione sono assimilabili a dei fondi comuni di investimento ma meritano una menzione a parte perchè la loro finalità principale è quella di garantire una pensione integrativa a quella erogata dagli enti pensionistici pubblici. Possono essere visti però anche come strumenti di investimento visto che a fronte di versamenti periodici assicurano al sottoscrittore un capitale finale o una rendita finanziaria.

Il vantaggio rispetto ad altre forme di investimento è dato dalle agevolazioni fiscali che lo stato italiano ha concesso a queste forme di previdenza complementare per incentivarne la diffusione e costruire quello che viene definito il terzo pilastro della previdenza, il quale servirà (o dovrebbe servire) a compensare la diminuzione degli assegni pensionistici che il passaggio al sistema pensionistico contributivo comporterà in futuro per i lavoratori.

Azioni privilegiate e di risparmio

Le azioni privilegiate sono azioni destinate principalmente al pubblico dei risparmiatori perchè a fronte della rinuncia al diritto di voto in assemblea conferiscono il diritto di prelazione al patrimonio societario in caso di scioglimento della società.

Le azioni di risparmio invece danno il diritto di prelazione nella distribuzione del dividendo.

Date le caratteristiche di queste tipologie di azioni, che tendono ad aumentare le garanzie per il detentore rispetto alle azioni ordinarie, sono indicate proprio per l’investitore interessato a limitare il rischio legato ad una forma di investimento tradizionalmente considerata non sicura.

Quale scegliere?

Come si può vedere da questo elenco le forme di investimento considerate sicure sono tante, e scegliere la migliore è un compito difficile. Tuttavia è possibile prendere una decisione sulla base di alcune considerazioni:

  • Il proprio orizzonte di investimento, in quanto alcuni strumenti sono adatti ad un investitore con un orizzonte molto breve mentre altri sono per chi ha intenzione di investire nel lungo periodo;
  • Il regime fiscale, che per la maggior parte si attesta al 26%, un livello sicuramente non trascurabile, mentre per altri al 12,5% che è molto più accettabile;
  • La protezione dello Stato Italiano o del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che conferiscono una garanzia supplementare;
  • La rimborsabilità, che diventa essenziale se si presenta la necessità futura di smobilizzare il capitale;

In ogni caso occorre sempre tenere presente la regola fondamentale che lega tutti gli investimenti, la correlazione rischio-rendimento: Se un investimento considerato sicuro offre rendimenti molto più alti rispetto ad investimenti simili, allora forse non è così tanto sicuro.

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