In questa guida spiegherò quali sono i principali metodi per investire in diamanti e che differenze in termini di rischio-rendimento esistono fra di esse. L’investimento in diamanti è sempre stato visto come un investimento per ricchi ed in parte è vero: il suo prezzo al carato lo rende l’investimento più costoso in assoluto.
Esistono però vari metodi che consentono anche a chi non possiede ingenti capitali di poter investire parte del proprio capitale in queste scintillanti commodities.
Scopriamoli.
Ci sono essenzialmente tre modi di investire in diamanti:
- acquistare le gemme e conservarle per poi rivenderle in un secondo momento;
- investire in fondi che investono a loro volta in diamanti;
- acquistare azioni di società minerarie di diamanti;
Acquisto fisico di diamanti
Comprare diamanti veri è un modo molto diffuso di investire in diamanti perché offre il vantaggio di poter indossare il proprio investimento, a patto di spendere qualche migliaio di euro su una pietra e tenerla per cinque anni o più. In questo modo infatti la probabilità di ottenere un guadagno dalla successiva vendita è più alta, dato che i diamanti hanno mostrato una costante crescita dei prezzi nel corso degli anni, come mostrato dalla seguente immagine che mette a confronto l’andamento storico dei prezzi dei diamanti e dell’oro:
Come si vede l’aumento dei prezzi del diamante negli ultimi decenni ha mostrato una certa continuità, a differenza dell’oro che ha disegnato un grafico molto altalenante.
Il modo migliore per comprare un gioiello è rivolgendosi ad un commerciante di diamanti. A meno che non si è esperti, si perde denaro acquistando da un gioielliere perché si può pagare almeno il doppio di quanto i diamanti possono costare sul mercato all’ingrosso.
Poi c’è la questione di come conservare i diamanti fisici. Gli investitori che decidono di acquistare e detenere diamanti devono anche sostenere i costi di stoccaggio e quelli non meno onerosi legati alla sicurezza delle pietre. I diamanti infatti dovranno essere opportunamente conservati nella propria abitazione e dovranno necessariamente essere coperti da una polizza assicurativa, e sappiamo quanto può arrivare a costare tutto ciò.
Gli investitori possono informarsi sui prezzi e il commercio al RapNet, il più grande mercato online del mondo per i diamanti certificati.
Investire in un fondo
Ci sono pochissimi fondi specializzati in diamanti a disposizione degli investitori in questo momento. Rosa Iguana ha istituito un Enterprise Investment Scheme per consentire agli investitori di mettere i loro soldi direttamente in diamanti rari. The Pink Iguana EIS richiede un contributo minimo £ 10.000 da ciascun investitore, con un investimento massimo di 1 milione di sterline.
Un’altra opportunità di investimento è il Diamond Fund emesso dalla società Finanz-konzept. Lo scopo del fondo, come si legge sul sito, è di ottenere un rendimento total return, investendo in un portafoglio ampio e diversificato di diamanti lavorati naturali e diamanti colorati. I diamanti sono direttamente acquistati dai produttori e gli scambi di diamanti sono coperti da garanzia di restituzione. Le gemme sono certificate dai più grandi istituti di certificazione gemmologica al mondo (GIA, IGI, HRD, FM) e vengono forniti con il certificato di autenticità “Forevermark”. Inoltre le gemme sono conservate in magazzini doganali di tutto il mondo e sono protetti con il più alto livello di sicurezza e controllo degli accessi e tutti i diamanti sono assicurati. L’investimento minimo parte da 100.000 euro.
Un altro modo per ottenere l’esposizione ai diamanti è attraverso un fondo a gestione attiva delle materie prime. Questi tendono ad essere dominati dai produttori di oro, petrolio o rame, ma potrebbero avere un’esposizione limitata alle pietre preziose.
Acquistare quote di aziende produttrici
Un modo più economico per ottenere l’esposizione a questo settore potrebbe essere quella di investire in società che stanno dietro i diamanti.
Se si è sicuri che i prezzi dei diamanti continueranno ad aumentare si potrebbe investire in azioni delle società minerarie. Tuttavia questo può essere un business molto precario, soprattutto al momento di investire in piccoli produttori che potrebbero avere problemi legati al fattore dimensionale o una meno robusta struttura societaria.
De Beers non ha più il monopolio sulla fornitura mondiale di diamanti, ma controlla ancora circa un quarto del mercato ed inoltre possiede l’85% di Anglo American. Un altro grande produttore è la società governativa russa Alrosa. Ci sono anche alcune piccole imprese quotate a Londra come Petra e Gem Diamonds, con interessi nelle miniere di diamanti, ed altri piccoli produttori quotati in mercati
E ‘anche possibile ottenere l’accesso alle imprese di diamanti e pietre preziose minerarie attraverso i Fondi Pure ISE diamonds, un exchange traded fund quotata a New York.
Conclusioni
Investire in diamanti non è un’attività alla portata di tutti, perchè necessita di molta esperienza e di un minimo di conoscenza del mercato, dei prezzi e degli operatori.
Un altro problema è dovuto al fatto che i diamanti non sono omogenei, perciò devono essere valutati singolarmente in base a fattori come la forma, il colore e la chiarezza, non solo il loro peso, quindi è difficile da monitorare con precisione il loro valore come investimento.
Inoltre come altri investimenti in materie prime è caratterizzato da una alta volatilità, perciò è consigliabile riservare ai diamanti non più di qualche punto percentuale del proprio patrimonio, ancora meglio sarebbe diversificare nelle varie forme di investimento viste sopra.
Per approfondire:
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