L’economia italiana continua a destare preoccupazioni, con Moody’s che prevede una crescita inferiore all’1% per il 2024. Questo dato si inserisce in un contesto europeo difficile, caratterizzato da una stagnazione generalizzata e da un rallentamento della produttività industriale in paesi chiave come la Germania. Per l’Italia, però, la lentezza nella spesa del PNRR rappresenta un’occasione mancata per accelerare la crescita.
Il nodo del debito
Nonostante il deficit sia in calo, il debito pubblico rimane a livelli storicamente elevati. Questo limita la capacità del governo di intervenire in modo efficace per stimolare l’economia. La revisione al ribasso delle prospettive di crescita da parte delle agenzie di rating riflette anche una mancanza di fiducia nella capacità del Paese di utilizzare in modo efficace i fondi del PNRR.
Lentezza nella spesa: un problema strutturale
La lentezza con cui vengono spesi i fondi europei evidenzia problemi di pianificazione e attuazione. Infrastrutture fondamentali per la transizione ecologica e digitale sono bloccate da iter burocratici complessi e da una gestione frammentata tra regioni e amministrazione centrale. Per esempio, molti progetti relativi alle energie rinnovabili sono stati rallentati da lunghe attese per le autorizzazioni.
Riforme necessarie
Tra le priorità dovrebbe esserci una maggiore semplificazione amministrativa e una migliore allocazione delle risorse. Inoltre, sarebbe strategico concentrare gli investimenti in settori ad alto valore aggiunto, come le energie rinnovabili e la manifattura avanzata. Solo così l’Italia potrà sfruttare appieno il potenziale del PNRR e rilanciare la propria economia in un contesto europeo competitivo.